Una notizia che arriva in occasione della dodicesima edizione della Giornata Mondiale del Sonno (15 marzo 2019) e che vede l’I.R.C.C.S. Neuromed aggiudicarsi un nuovo riconoscimento. Il Centro di Medicina del Sonno diventa Centro di secondo Livello AIMS (Associazione Italiana Medicina del Sonno) a specializzazione neurologica.
“Siamo particolarmente contenti e fieri di aver ottenuto il prestigioso riconoscimento da parte dell’Associazione Italiana Medicina del Sonno che ha accreditato il nostro come Centro di secondo livello a specializzazione neurologica. – afferma il dottor Andrea Romigi, Responsabile del Centro di Medicina del Sonno I.R.C.C.S. Neuromed – Questo per noi è molto importante perché è il coronamento del lavoro di tanti anni e soprattutto il riconoscimento delle competenze presenti in questo Istituto che consentono di affrontare a trecentosessanta gradi le patologie collegate al sonno, con particolare collegamento alle malattie neurologiche”.
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il dottor Andrea Romigi
Quest’anno la Giornata Mondiale del Sonno è orientata al miglioramento della qualità della vita nel corso degli anni e nelle fasi dell’invecchiamento. “I disturbi del sonno possono influire in maniera negativa sulle complicanze legate all’invecchiamento come i disturbi cognitivi. – continua il dottor Romigi – Questo è dimostrato in vari contesti: quello più evidente è nelle malattie neurodegenerative come per esempio nella malattia di Alzheimer. Frequenti disturbi del sonno sembrano essere correlati nell’Alzheimer ad una disfunzione della proteina che regola il ciclo sonno-veglia e che si chiama oressina. Dall’altra parte ci sono dei disturbi del sonno che potrebbero predisporre alla malattia di Alzheimer, primo fra tutti le apnee del sonno. Quello che abbiamo visto è che se viene curata l’apnea del sonno si ha una minore entità dei processi neurodegenerativi che sottendono la malattia. Questo si traduce in un vero e proprio meccanismo di prevenzione. Bisogna dunque tener sempre conto dell’importanza del sonno. – conclude Romigi – Privarsi di sonno implica andare incontro ad una serie di conseguenze cognitive, di sonnolenza diurna, di rischi legati all’aumento di pressione e ai fattori di rischio vascolari. Aver cura del proprio sonno deve diventare, per questo, parte integrante della nostra attività di prevenzione di tutti quei disturbi che possono minare la salute.”
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il dottor Giuseppe Vitrani
Non trascurare, dunque, qualche consiglio per mantenere una buona igiene del sonno. “Il sonno è influenzato dal nostro stile di vita – spiega il dottor Giuseppe Vitrani, del Centro di Medicina del Sonno I.R.C.C.S. Neuromed – Oggi vediamo svilupparsi dei quadri di insonnia severi dovuti soprattutto all’utilizzo di telefonini e altri presidi tecnologici durante la notte. La luce blu del computer, del tablet, dello smartphone, influisce negativamente riducendo la secrezione di melatonina e aumentando la latenza di addormentamento vale a dire il tempo che va dal momento in cui ci mettiamo a letto a quello in cui ci addormentiamo. Latenza che dovrebbe rientrare nei trenta minuti ma che, invece, si prolunga oltre l’ora e mezza. Per ciò che concerne le ore di sonno bisogna dire che in genere non vale la quantità ma la qualità. Abbiamo brevi o lunghi dormitori ma la cosa importante è che non bisognerebbe scendere al di sotto delle cinque ore di sonno”.