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Coronavirus, abitudini di vita e salute: Neuromed lancia uno studio nazionale

il team del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione

Un’emergenza come quella che stiamo ancora vivendo abbraccia tutti gli aspetti della vita. La pandemia da COVID-19 ha naturalmente portato a considerare prima di tutto le questioni direttamente legate al virus, alle sue manifestazioni cliniche e alla prevenzione dell’infezione. Ma è necessario studiare ora con attenzione anche le conseguenze che la paura, il cambiamento delle abitudini e lo sconvolgimento sociale ed economico hanno avuto sulla salute e sul benessere complessivo delle persone, soprattutto in relazione alle patologie croniche neurologiche e cardiovascolari e ai tumori.

È con questo obiettivo che il Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS) ha avviato una ricerca, estesa su tutto il territorio nazionale, che punta a indagare come l’emergenza abbia influenzato la vita delle persone, e le conseguenze mediche e sociali che dovremo aspettarci nel futuro. L’invito per tutti i cittadini italiani è semplicemente di compilare un questionario disponibile su web.

“È un’operazione – spiega Licia Iacoviello, Direttore del Dipartimento di epidemiologia e prevenzione di Neuromed e Ordinario di salute pubblica all’Università dell’Insubria condotta interamente on line. Abbiamo sviluppato un questionario ben articolato, anche se rapido da compilare, che indagherà su due fronti: da un lato cercheremo quali fattori, quali patologie preesistenti e quali terapie eseguite possano aver influenzato l’infezione da SarCov2. Dall’altro puntiamo a disegnare, per tutti i cittadini, il quadro di come sia cambiato il loro modo di vivere nelle varie fasi della pandemia, a cominciare dal lockdown”.

Si tratta di esaminare moltissimi aspetti relativi a come le persone di tutte le età abbiano conservato o modificato i loro stili di vita, l’attività fisica, l’attenzione verso la propria salute, in rapporto allo stress legato all’isolamento e alle preoccupazioni per la malattia.

“In modo particolare- ricorda Marialaura Bonaccio, ricercatrice di Neuromed ed esperta di Dieta mediterranea – il questionario indagherà sui possibili cambiamenti nell’alimentazione avvenuti nel periodo di lockdown, in relazione anche allo stato socio-economico delle persone”

“Come è sempre avvenuto nella storia – dice ancora Iacoviello, – una pandemia di queste proporzioni sconvolge la vita di tutti. E non solo per quanto riguarda la paura di ammalarsi o la necessità di curare le persone colpite: il COVID-19 ha scavato molto più a fondo nella nostra società, e temiamo che lo abbia fatto in termini molto concreti”.

I cittadini hanno visto stravolte le loro abitudini, alcuni hanno perso il lavoro, altri hanno scoperto difficoltà economiche che non avrebbero creduto possibili. E poi c’è lo stress di quei giorni passati a seguire notizie allarmanti, a temere per i propri cari, a rimanere isolati. Infine ci sono tutte le altre malattie che non sono andate in pensione. E così abbiamo visite mediche di controllo che magari sono saltate, analisi che non sono state eseguite per la paura di andare in un ospedale, sintomi che sono stati trascurati perché la paura principale era il virus. Quante persone si ammaleranno di altre patologie perché hanno trascurato, a volte inevitabilmente, di pensare alla propria salute?

“Dobbiamo saperlo subito – conclude Giovanni de Gaetano, Presidente di Neuromed – perché tutti questi fattori stanno diventando un’ipoteca sul futuro e potrebbero causare più morti, malattie e sofferenze di quanto il virus non abbia fatto direttamente. Soprattutto alla luce di ciò che molti esperti temono: un ritorno dell’emergenza in autunno: dovremo essere pronti non solo a combattere il virus in sé, ma a fornire ai cittadini tutta l’assistenza in termini psicologici, sociali e medici per evitare che gli effetti indiretti della pandemia possano essere addirittura peggiori dell’infezione stessa. Ecco perché rivolgiamo un forte invito a tutti: dedicate qualche minuto del vostro tempo a compilare il questionario on line!”.

Il questionario, completamente anonimo, può essere compilato semplicemente collegandosi al seguente link: https://forms.gle/rhAYHvvXw7urjBpR6

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Ufficio Stampa

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